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Un
personaggio, il gufetto di nome Gugù, accompagna
l’allievo nel percorso musicale e didattico
incontrando, lungo il cammino, tanti amici. Gugù è
al tempo stesso saggio insegnante, il gufo che
vede oltre e tenera mascotte, simpatica e
ironica.
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L
’opera inizia con brevi cenni teorici presentati da
Gugù (anche tramite fumetti) inerenti le
note, la posizione corretta da assumere al
pianoforte, la diteggiatura, le figure musicali.
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L’accenno
alla tecnica delle “cadute”, per la
corretta posizione delle mani e articolazioni delle
dita, rappresenta una delle peculiarità di questo
metodo. Questa tecnica che empiricamente è
utilizzata da quasi un secolo dalla scuola
napoletana, non è stata mai inserita in alcun
testo. E’ una tecnica che aiuta nella corretta
posizione della mano, nell’articolazione delle dita
e nel controllo del tocco.
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La
prima parte termina con esercizi ritmici e
compositivi con cui l’autore, credendo
fortemente nella fantasia e musicalità dei bambini
che è alla base di uno studio sereno e gioioso,
invita gli allievi a creare la propria
musica. Questa è una caratteristica fondamentale del
metodo.
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Il
libro è composto da pagine con fondo giallino e
celeste per identificare, rispettivamente, le
indicazioni teoriche e i brani melodici.
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I
primi brani sono scritti su un pentagramma di
dimensioni maggiori.
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I
primi nove brani utilizzano la posizione delle mani
con i pollici sul do centrale,
successivamente seguiranno posizioni più dilatate e
con note iniziali diverse.
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In
diciassette brani vi è inserito un testo da cantare.
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Due
brani a tre mani (con accompagnamento
dell’insegnante) mettono l’allievo in grado di
eseguire molto presto, anche in pubblico,
piacevoli melodie provando già da subito la gioia di
suonare.
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Il
libro prosegue con indicazioni teoriche cui fanno
seguito, nella stessa pagina o nella pagina accanto,
brani melodici che mettono in pratica la spiegazione
teorica.
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A
pag. 31 un esercizio di sola diteggiatura dà la
possibilità all’allievo di eseguire esercizi di
tecnica evitando il problema della lettura delle
note in modo da porre la sua attenzione solo sul
movimento e l’articolazione delle dita. (sèguito
dell’es. delle “cadute”).
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A
pag. 45 altri esercizi di “composizione”
invitano l’allievo a creare la propria
musica.
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Altra
caratteristica del MetodoGugù è l’inserimento di
fiabe musicali (tre) con le quali si possono
organizzare spettacoli interdisciplinari.
Indicazioni agli insegnanti sulle modalità di
preparazione ed esecuzioni delle fiabe musicali sono
illustrate a pag. 104.
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Una
semplicissima tecnica di individuazione degli
accordi è esemplificata alle pag. 83/85 in modo
da dare agli allievi l’opportunità di suonare brani
con le sigle degli accordi senza ancora conoscere
l’armonia. Esercizi sugli accordi, sia scritti che
da suonare, sono inseriti a pag. 84-85.
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Il
libro termina con una serie di brani melodici di
diverso carattere e velocità che possono far parte
delle fiabe musicali inserite nel testo, come
commento musicale di altre storie o eseguiti
singolarmente.
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I
preziosi consigli sulla tecnica di studio precedono
indice e diploma a conclusione di un
percorso musicale della durata di un paio di anni.